"Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici" di Eleonora Sacco (Italian Edition)
Eleonora è una “rotolacampo selvatica”, naturalmente entusiasta, canterina, biciclettara, consumatrice seriale di infusi, specie se comprati dalle babushki streghe dei mercati postsovietici. Ama viaggiare da sempre, e nel viaggiare racconta e soprattutto ascolta storie, possibilmente in lingua originale – che le capisca o meno. Viaggia per gioia e per necessità, per cogliere – con il corpo e non solo con la mente – il nocciolo delle cose.
In questo piccolo alfabeto sentimentale, troverete itinerari insoliti e parole vive di terre lontane, racconti di avventure spericolate e pensieri sul mondo. Ma anche su come fare lo zaino, su come funziona CouchSurfing, sulla paura di viaggiare da soli e i rischi di viaggiare in compagnia.
Incontrerete camionisti disillusi e dervisci rotanti, bigliettaie scontrose e fedeli con il mitra, spose bambine e pompieri in pensione. Oltre a popolazioni che non avete mai sentito nominare, come i mari, gli udmurti, i mordvini.
Tra i racconti, gli incontri, gli indimenticabili tramonti, troverete consigli pratici e non solo su come viaggiare in libertà, con consapevolezza, lungo vie poco battute. Ma anche come restare selvatici alle porte di casa. E uscire da voi stessi per ritrovarvi un po’ più veri, più saggi, più profondi.
L'autrice
Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici è il primo libro di Eleonora Sacco. Nata a Milano nel 1994, laureata in Linguistica teorica, applicata e delle lingue moderne e vicepresidente dell’Associazione Viaggio da Sola Perché, si muove da sola o con compagni fidati alla ricerca dell’umanità più autentica e dell’europeità. Appassionata in particolare del mondo delle Russie e dell’ex URSS, ha un sito dal 2015, Pain de Route, che divulga culture e territori poco conosciuti. Nel 2019 diventa co-autrice del podcast Cemento. Ha vissuto in Italia, Portogallo, Russia e frequenta assiduamente la Georgia.
In questo piccolo alfabeto sentimentale, intreccia itinerari insoliti ed etimologie di terre lontane, racconti di avventure spericolate e pensieri sul mondo. Ma anche su come fare lo zaino, su come funziona CouchSurfing, su dove piazzare la tenda e come farsi capire. Racconta cosa vuol dire andare a Tbilisi in autostop e avvistare un fagiano in Transcarpazia, chiacchierare su un vagone della Transiberiana e riscoprire la casa di Sarajevo dove tutto è iniziato.
Tra la verità ultima delle babushki e l’estasi dei dervisci rotanti, guarda la steppa con gli occhi allungati e intinge la mano nell’acqua pesante del Mar Caspio, incontra Gesù nell’oasi di Gerico e insegue Čechov ai confini della terra, varca frontiere di filo spinato che dividono ciò che è uguale.
Di parola in parola, di orizzonte in orizzonte, ci invita a muoverci in libertà, con consapevolezza, lungo vie poco battute. Ma anche a restare selvatici alle porte di casa. E uscire da sé stessi per ritrovarsi un po’ più veri, più saggi, più profondi.