Una raccolta di memorie in continuo confronto con la realtà odierna, secondo un rigido schema bipartito: il prima, l’ora. L’autrice discute, così, l’avvento dei social media, la trasformazione della radio, dei quotidiani ma anche temi di politica attuali o la fine del valore unico della resilienza. Ne esce fuori un quadro che non vuole certo essere un’apologia del tempo passato ma cerca di raccontare la vita del Novecento con l’occhio disincantato di chi ormai conosce gli uomini e le loro storie per esserci passato attraverso, con uno sguardo particolare rivolto alla città di Teramo. Un libro ricco di aneddoti che commuoverà chi è cresciuto e si è formato durante gli anni della contestazione e affascinerà chi, quegli anni, li ha solo letti sui libri scolastici o non li conosce affatto.