"La pedina di vetro" di Antonella Tavassi La Greca (Italian Edition)
«Non avevo ancora dieci anni, ma ero già sfuggita a due
fidanzamenti ufficiali, il primo con Antyllus, il figlio di
Antonio, il secondo addirittura con un barbaro: il futuro re
dei Geti, Cotiso. In realtà sulla scacchiera della politica
contavo come una pedina di vetro ai latrunculi, il gioco
con il quale fin da bambina ero solita intrattenermi con
mio padre. Ero diventata abile a impadronirmi della
pedina del Re, che conserva la libertà di movimento
anche quando il giocatore perde la Regina. Vincevo
spesso e Augusto era deluso come un bambino, quando
mangiavo la sua pedina venutasi a trovare tra due di
colore diverso».
Giulia Maggiore, figlia unica di Ottaviano Augusto, è la
prima donna ad aver sfidato le leggi di un mondo costruito
su misura per condottieri e imperatori. Bella, intelligente e
colta, viene allevata con l’amorevolezza e la sapienza
degne di un erede al trono, cosa insolita per una donna
dell’epoca. Destinata dal padre ad assicurare una
discendenza alla gens Iulia, sposerà prima il giovane
Marcello, nipote prediletto di Augusto, poi il fido
condottiero Agrippa e, in ultimo, il temibile fratellastro
Tiberio. Tacito, Svetonio, Dione Cassio, Macrobio e Plinio
il Vecchio ne lodano le innumerevoli doti, la squisita
educazione e l’estrema dolcezza d’animo, che tuttavia
non basteranno a salvarla dagli intrighi di palazzo della
matrigna Livia, che con un’accusa di adulterio la
costringerà a un duro esilio sull’isola di Ventotene, prima,
e nella remota provincia di Reggio Calabria, poi. Queste
sono le memorie che non ha mai scritto.